après l'identification de la monnaie de MILAN

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Le monete di Azzo D’Este per Modena e Reggio Emilia – un aggiornamento
Data: 26 luglio 2010In: Monete Italiane Medievali e Moderne, Zecca di Modena, Zecca di Reggio Emilia1 commento
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di Lorenzo Bellesia – da Panorama Numismatico nr.253 – Luglio/Agosto 2010
I grossi a nome di Azzo d’Este per Modena e Reggio Emilia.
I lettori di Panorama Numismatico mi perdoneranno se ritorno su un argomento che avevo già ampiamente trattato appena nel numero scorso1 dove, esaminando la monetazione a nome di Azzo d’Este per le città di Modena e Reggio Emilia, avevo osservato come i coni delle due emissioni fossero così simili che se ne poteva dedurre una origine comune. Questa constatazione apriva affascinanti scenari: se i coni erano stati prodotti o a Modena o a Reggio, perché le monete non potevano essere state battute in una sola delle due città a nome però di entrambe?
Per di più, osservando l’accuratissima manifattura dei coni nonché l’elegante forma delle lettere, diversissime da quelle tradizionali in uso nell’area emiliana e nella vicina Bologna, si poteva ipotizzare che i coni fossero stati incisi in un’altra città, che non poteva però essere la stessa Ferrara dove la zecca non era più attiva da molti anni.
Ma allora, dove? Avevo ipotizzato Ancona perché un suo bolognino era particolarmente ben modellato.
Il cosiddetto ambrosino ridotto o soldo di Milano. Varesi, Collezione Este Milani, 18 novembre 2009, lotto 67 (g 2,08). La moneta è attribuita genericamente alla prima Repubblica ambrosiana (1250-1310).
Ma, si sa, il bello della numismatica è che non si è mai finito di imparare e scoprire… E così, appena liberato l’articolo per la stampa, ecco che mi capita di osservare il catalogo della collezione Este Milani recentemente messa all’asta dalla Numismatica Varesi di Pavia e di osservare un esemplare di quello che si definisce soldo o ambrosino ridotto2. Questa moneta fu battuta con stili diversi nella seconda metà del Duecento e nei primi del Trecento. Il catalogo della collezione ne presentava ben 10 esemplari a partire da quelli del peso vicino ai 3 grammi e databili a poco dopo la metà del Duecento per finire a quelli battuti appena prima di quelli a nome di Enrico VII (1310-1313).
Ebbene, uno di questi grossi presentava le lettere molto simili a quelle dei grossi di Azzo. Ho cercato così altri esemplari ed un esemplare della collezione Verri3 si poteva dire praticamente identico dal punto di vista stilistico. In particolare, era identica la forma della lettera O ottenuta da un solo punzone con la parte interna dalle linee parallele. La stessa identità si rileva in tutte le altre lettere in comune: la A, la D, la V e la M.
La conferma definitiva? Nei grossi di Modena e Reggio la punteggiatura è formata da trifogli, un segno prima di allora sconosciuto nella monetazione locale, Bologna compresa. Al contrario, i soldi milanesi del periodo sono caratterizzati proprio dalla presenza di trifogli sia nel campo all’inizio della leggenda del diritto. E i trifogli sono cinque, quattro intorno alla croce ed uno all’inizio della leggenda, lo stesso numero che si trova in quasi tutti i coni di Azzo. In pratica, l’incisore dei coni ha posto sui coni il marchio della zecca di Milano.
Che la moneta milanese possa essere datata agli ultimi anni del Duecento od ai primissimi anni del Trecento lo si ricava anche in modo indiretto. Il Chronicon parmense dell’anno 1302 ricorda che: Item eodem anno et tempore facta fuit per Commune Parmae moneta de novo, et facta fuit in domo dominorum de Mantellis in camera quondam domini Opizonis domini Maisende. Et facti fuerunt denarii de argento, quorum unus valuit X imperiales primo tempore. Et imperiales de novo, quorum unus valebat tribus parmensis, qui numquam fuerunt in Parma et etiam parmenses parvi. Questa moneta parmigiana non può essere che quella con Sant’Ilario al rovescio che imitava il cosiddetto soldo milanese, tipo che, evidentemente, doveva essere già in circolazione nel 1302.
Confronto fra il grosso modenese di Azzo (a sinistra ed a destra) e il diritto dell’ambrosino ridotto di Milano (al centro): identica è la forma delle lettere, in particolare la lettera O, ed è determinante il numero di trifogli, cinque, sull’ambrosino e sulla maggior parte dei coni dei grossi reggiani e modenesi.
Quindi abbiamo un riscontro numismatico ed uno cronologico. Ora vediamo quello politico.
Azzo d’Este tra i pochi amici poteva contare sul signore di Milano, Matteo Visconti. Già il Crespellani4aveva ipotizzato che il grosso di Azzo, almeno quello per Modena, fosse stato battuto nel 1300 in occasione delle splendide feste fatte in Modena pel matrimonio di Beatrice sorella di Azzo con Galeazzo Visconti figlio di Matteo il grande signore di Milano. L’ipotesi mi era sembrata poco verosimile ma ora, per il fatto che i coni dei grossi sono stati incisi a Milano, diventa molto più credibile anche perché la città lombarda prese parte attiva ai festeggiamenti.
Tutta fu nell’anno presente in festa la Lombardia, scriveva il Muratori5, per le sopramodo magnifiche nozze di Beatrice Estense, sorella di Azzo VIII marchese d’Este e signor di Ferrara, Modena e Reggio, e vedova del conte Nino de’ Visconti di Pisa, signore di Gallura, cioè della quarta parte della Sardegna, con Galeazzo primogenito di Matteo Visconte signor di Milano. Certo è che nella festa di san Giovanni Batista di giugno dell’anno presente furono esse solennizzate in Modena, con avere il marchese fatto cavaliere esso Galeazzo Visconte… Concordan tutti gli scrittori che straordinaria fu la magnificenza di tali nozze: sì grandi furon gli apparati, i conviti, le giostre, gli spettacoli, il concorso degli ambasciatori e della nobiltà di tutte le città della Lombardia e della Marca d’Ancona. Né solo in Modena, ma anche in Parma, e massimamente in Milano, si replicarono gli addobbi, le feste e i bagordi con tale suntuosità, che memoria non v’era d’una somigliante in Italia, e né pur ne’ regni vicini.
Ambrosino ridotto o soldo di Milano. Collezione Verri, p. 57, n. 88 (g 2,07).
Anche se non si volesse credere che le monete siano state battute in occasione dei festeggiamenti, rimane la possibilità che, per i rapporti di parentela tra il Visconti e l’Estense, quest’ultimo avesse potuto chiedere al primo di potergli fornire dei coni per attivare due zecche locali od anche una sola che battesse sia col nome di Modena che con quello di Reggio. I festeggiamenti per il matrimonio infatti non spiegherebbero come mai i grossi per Modena siano abbastanza comuni, mentre sono di estrema rarità quelli per Reggio e del tutto sconosciuti quelli per Ferrara.
Resta comunque il fatto, credo ormai incontestabile, che i coni dei grossi a nome di Azzo siano stati incisi a Milano nei primissimi anni del Trecento.
Bibliografia
L. Bellesia, 2010 – Le monete di Azzo d’Este per Modena e Reggio Emilia, in Panorama Numismatico, giugno, pp. 31-38.
S. Crippa, C. Crippa, 1998 – Le monete della zecca di Milano nella collezione di Pietro Verri, Milano.
A. Crespellani, 1884 – La zecca di Modena nei periodi comunale ed estense, Modena.
L. A. Muratori, 1838 – Annali d’Italia ed altre opere varie, vol. III, Milano.
Note
L. Bellesia, 2010, pp. 31-38.
Numismatica Varesi, Collezione Este Milani, 18 novembre 2009, lotto 67.
S. Crippa, C. Crippa, 1998, p. 57, n. 88.
A. Crespellani, 1884, p. 9.
L. A. Muratori, 1838, pp. 506-507.
il faut absolument garder à l'esprit que quand une monnaie semble "fautée", dans plus de 99 % des cas, il s'agit soit d'une monnaie abimée, soit d'un bidouillage !
TRADUCTION EN COURS :

Les pièces de Azzo d'Este Modène et Reggio Emilia - une mise à jour
Date: Le 26 Juillet 2010In: Moyen Âge et moderne des pièces de monnaie italienne, la Monnaie de Modène, Reggio Menthe Emilia1 commentaire Imprimer Email
Lorenzo Bellesia - Panorama nr.253 numismatique - Juillet / Août 2010

Le grand au nom de Azzo d'Este de Modène et Reggio Emilia.
Le grand au nom de Azzo d'Este de Modène et Reggio Emilia.
Le panorama lecteurs numismatiques me pardonnera si je reviens sur un sujet qui avait déjà été dit que le nombre scorso1 où, en examinant la monnaie au nom de Azzo d'Este pour les villes de Modène et Reggio Emilia, a observé que les cônes des deux questions ils étaient si semblables que l'on pouvait déduire une origine commune. Cette découverte a ouvert des scénarios fascinants: si les cônes ont été produits ou à Modène ou de Reggio, parce que les pièces ne pouvaient pas avoir été battus dans une seule des deux villes, cependant, au nom des deux?

De plus, en notant la fabrication précise des cônes et la forme élégante des lettres, très différentes de celles traditionnelles utilisées en Emilie-Romagne et dans les environs de Bologne, on pourrait supposer que les cônes ont été gravés dans une autre ville, mais il ne pouvait pas être la même Ferrara où la marque n'était plus actif depuis de nombreuses années.


Mais alors, où? J'avais supposé Ancône parce que son Bolognino a été particulièrement bien modélisé.

Le soi-disant réduit ou salaire Ambrosino de Milan.
Le soi-disant réduit ou salaire Ambrosino de Milan. Varesi, Collection Este Milani, le 18 Novembre 2009, lot 67 (2,08 g). La monnaie est généralement attribuée à la première République Ambrosiana (1250-1310).
Mais, vous le savez, la grande chose au sujet de la numismatique est que vous arrêtez jamais d'apprendre et de découvrir ... Et donc, vient de publier les article pour l'impression, ici, je suis d'examiner le catalogue de la collection Este Milani a récemment vendu aux enchères de Numismatica Varesi de Pavie et d'observer un échantillon de ce qu'on appelle penny o ambrosino ridotto2. Cette pièce a été battu avec des styles différents à la fin du XIIIe et au début du XIVe siècle. Le catalogue de la collection bien présenté 10 exemplaires de ceux qui pèsent près de 3 grammes et datant peu après le milieu du XIIIe siècle pour finir les battus juste avant ceux au nom de Henri VII (1310-1313).

Eh bien, une de ces grandes lettres semblaient très semblables à ceux de la grande Azzo. J'ai essayé alors d'autres spécimens et une collection d'échantillons Verri3 on pourrait dire pratiquement identique d'un point de vue stylistique. En particulier, elle est identique à la forme de la lettre O obtenue par un seul coup de poing avec la partie intérieure par les lignes parallèles. L'identité même se trouve dans toutes les autres lettres en commun: A, D, V et M.

La confirmation finale? Dans l'épaisseur de la ponctuation Modène et Reggio se compose de trèfles, un signe avant alors inconnu dans la monnaie locale, y compris Bologne. En revanche, l'argent milanais de la période se caractérisent par la présence de trèfle est dans le domaine au début de la légende juridique. Et trèfles sont cinq, quatre autour de la croix et une au début de la légende, le même nombre que l'on trouve dans presque tous les cônes azzo. Dans la pratique, le graveur de cônes placés sur les cônes, la marque à la menthe de Milan.

Cette monnaie Milan peut être daté de la fin du XIIIe siècle ou les premières années du XIVe siècle, il est également évident d'une manière indirecte. Chronicon Parma année 1302 note que: Item eodem tempore et factums année pour la ville fuit pièce parmae ​​de novo, et dans domo factums Dominorum fuit de Mantellis Chambre quondam Domaines domaines Opizonis Maisende. Et facti fuerunt d'argent denarii, le quorum unus valuit X imperiales première tempore. Et imperiales de novo, le quorum unus valebat Parmensis ici numquam tribus fuerunt à Parme et etiam Parmenses parvi. Cette parmigiana pièce ne peut être que l'inverse avec saint Hilaire imitant le type dit penny Milan, qui doit évidemment avoir été en circulation en 1302.

grand Modena - Ambrosino
Comparaison de la majeure partie de Modène Azzo (gauche et droite) et dell'ambrosino tarif réduit de Milan (centre): le même est la forme des lettres, en particulier la lettre O, et déterminer le nombre de trèfles cinq , sull'ambrosino et la plupart des cônes de la grande Reggio Emilia et Modène.
Nous avons donc une rétroaction numismatique et chronologique. Maintenant, nous voyons la politique.

Azzo d'Este parmi les quelques amis qu'il pouvait compter sur Milan, Matteo Visconti monsieur. Déjà le Crespellani4 avait suggéré que la majeure partie de Azzo, au moins un pour Modène, avait été battu en 1300 à l'occasion des fêtes splendides faites à Modène mariage pel de la soeur de Beatrice Azzo avec son fils Galeazzo Visconti de Matteo, le grand seigneur de Milan. L'idée semblait peu probable, mais maintenant, en raison du fait que les cônes étaient grands
il faut absolument garder à l'esprit que quand une monnaie semble "fautée", dans plus de 99 % des cas, il s'agit soit d'une monnaie abimée, soit d'un bidouillage !
Bonjour,
Merci ALM pour être allé au fond des choses.
N'hésites pas à me solliciter si avec ma collection , ou autre , je peux t'être agréable.
A charge de revanche
André
http://marignanenumismatique.fr
L'intuition est l'intelligence première .
Dans la vie on ne peut pas tout savoir ;mais il faut savoir qui sait .

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